Identificativo PLMN in LTE: struttura e utilizzo
Nel contesto delle reti mobili LTE, l’Identificativo PLMN (Public Land Mobile Network ID) svolge un ruolo fondamentale nell’identificazione univoca degli operatori e nella selezione della rete. Oggi esploriamo in dettaglio la struttura del PLMN ID, come viene utilizzato nel sistema LTE e perché è così cruciale per il funzionamento corretto della rete e del dispositivo utente (UE).
Composizione dell’Identificativo PLMN
Un PLMN ID è costituito da due elementi principali:
- MCC (Mobile Country Code): un codice a tre cifre che identifica il paese.
- MNC (Mobile Network Code): un codice a due o tre cifre che identifica l’operatore all’interno del paese.
La combinazione MCC+MNC forma un identificativo univoco a livello globale per ogni operatore mobile. Questo è utilizzato dai terminali mobili per selezionare e autenticarsi sulla rete corretta.

Utilizzo del PLMN ID nella selezione della rete
Durante l’accensione del dispositivo, l’UE esegue una scansione delle frequenze LTE disponibili e legge le informazioni di sistema trasmesse dalle eNodeB (le stazioni base LTE). Tra queste informazioni c’è il PLMN ID, che consente all’UE di determinare se la rete è permessa in base alla SIM e alle preferenze configurate.
Il processo si divide in due fasi principali:
- Scansione delle celle: il dispositivo rileva tutte le celle presenti nel campo radio.
- Confronto con lista PLMN: l’UE verifica se il PLMN ID trasmesso corrisponde a un operatore consentito.
La lista dei PLMN preferiti (PLMN selector) è definita nella SIM card e può essere aggiornata anche via OTA (Over-The-Air). Il PLMN ID influenza direttamente la scelta della rete e la possibilità di accesso.
Roaming e gestione multi-PLMN
Quando un utente si trova in roaming, il dispositivo riceve PLMN ID diversi da quelli nazionali. L’UE valuta ogni rete disponibile sulla base delle priorità configurate nella SIM e seleziona quella con il PLMN ID accettato, purché la rete supporti il roaming per quell’operatore.
Nel caso di accordi multi-operatore, uno stesso operatore può utilizzare più MNC per distinguere reti differenti (ad esempio per servizi wholesale o reti virtuali – MVNO). In questi scenari, il PLMN ID aiuta anche nella segmentazione del traffico e nella gestione dei permessi di accesso.
Ruolo del PLMN ID nei messaggi RRC e NAS
Il PLMN ID è presente in diversi messaggi di segnalazione RRC (Radio Resource Control) e NAS (Non-Access Stratum). Alcuni esempi:
- SystemInformationBlockType1 (SIB1): trasmette il PLMN ID al dispositivo.
- Attach Request: include il PLMN ID richiesto per l’accesso.
- Tracking Area Update: viene usato per verificare se l’UE si trova ancora in un PLMN valido.
Inoltre, il PLMN ID è utilizzato per identificare reti disponibili anche in fase di handover o reselezione tra tecnologie (es. da LTE a UMTS).
Relazione con il TAC e l’identificazione della rete
Il Tracking Area Code (TAC) e il PLMN ID lavorano insieme per definire una precisa area geografica all’interno della rete di un operatore. Un Tracking Area è sempre legata a un PLMN specifico, e serve per ottimizzare la mobilità e la segnalazione del dispositivo.
La combinazione TAC + PLMN ID è usata nel GUTI (Globally Unique Temporary UE Identity), che consente di identificare in modo sicuro e temporaneo un terminale sulla rete.
| Elemento | Descrizione | Utilizzo |
|---|---|---|
| PLMN ID | Identifica operatore e paese | Selezione rete, autorizzazione |
| TAC | Identifica area geografica | Mobilità, paging |
| GUTI | ID temporaneo UE | Identificazione sicura |
PLMN ID e rete privata LTE
In ambito enterprise, è possibile configurare reti LTE private con PLMN ID specifici non appartenenti agli operatori pubblici. In questi casi, si utilizzano intervalli riservati o valori fittizi che non interferiscano con i PLMN pubblici. Questa pratica è comune in ambienti industriali o in reti mobili dedicate alla sicurezza.
Tuttavia, i dispositivi devono essere configurati correttamente per riconoscere questi PLMN personalizzati e connettersi solo se autorizzati. L’uso del PLMN ID in reti private richiede attenzione nella pianificazione del core network e nella definizione delle regole di accesso.
Considerazioni di sicurezza e interoperabilità
Un’identificazione errata del PLMN può causare malfunzionamenti, connettività negata o roaming non funzionante. Per questo motivo, i database degli operatori (come l’HSS) devono mantenere sincronizzati i parametri associati a ogni PLMN ID, compresi gli indirizzi dei nodi e le chiavi di sicurezza.
Inoltre, nei test di interoperabilità (IOT), il corretto scambio del PLMN ID tra l’UE e i nodi della rete è una delle prime verifiche, poiché influenza tutti i successivi processi di autenticazione e mobilità.
Infine, nei servizi di emergenza, il PLMN ID è cruciale per determinare l’accesso prioritario alla rete anche per utenti non registrati, in base a normative locali.
Conclusione
Il PLMN ID è un elemento chiave nella gestione dell’accesso alla rete, nella mobilità e nella sicurezza delle comunicazioni LTE. La sua corretta configurazione e interpretazione consente all’UE di connettersi in modo efficace alla rete giusta, rispettando le politiche di roaming e le regole locali di accesso. È un parametro apparentemente semplice, ma con impatti significativi sull’esperienza utente e sull’efficienza del sistema.
Per approfondire un aspetto collegato, dai un’occhiata a come funziona il GUTI e il suo ruolo nella privacy e nell’efficienza della rete LTE.


